L’operazione di taglio, in Carpenteria, è la prima fase del processo produttivo al fine di ottenere le sagome desiderate che successivamente saranno assemblate e saldate.
Partendo dalla materia prima, un foglio di lamiera da 12 metri x 2,5 metri, il responsabile del taglio, il Carpentagliere, compone il programma di taglio, con un termine tecnico esegue il nesting della lamiera. Di fatto, accende il pc, accede al programma specifico e … gioca a Tetris.
Si, proprio il gioco a cui state pensando, Ve lo ricordate? E’ un videogioco (Tetris) degli anni ’80 nel quale l’abilità consiste nel far combaciare al meglio le figure prestabilite che, di volta in volta, scendono dalla parte alta dello schermo. Più righe completate e maggiore è il punteggio finale.
Tradotto in Carpentese, l’abilità del Carpentagliere è sfruttare a pieno le dimensioni della lastra di lamiera in modo da ottenere meno scarto possibile. Tanto pesano i vuoti lasciati nel gioco, quanto pesano, in termini di costo, gli scarti inutilizzabili.
Non è mia intenzione dilungarmi molto, in quanto in letteratura esistono molte informazioni più dettagliate, ma per la Carpenteria Pesante, esistono questi processi principali:
– Taglio al Plasma (1)
Un gas viene soffiato ad alta velocità da un ugello, contemporaneamente attraverso questo gas si instaura un arco elettrico tra un elettrodo e la superficie da tagliare, che trasforma il gas in plasma. Il plasma trasferisce calore al materiale metallico fino a portarlo alla temperatura di fusione e rompere così la continuità del metallo.
Il Plasma (2) è indicato per tagli di lamiera con spessore fino a 25 mm.
– Ossitaglio (1)
Utilizza la fiamma ossiacetilenica, disposta ad anello, ed un getto di ossigeno puro centrale. Il flusso di gas esterno genera una fiamma che serve a scaldare il metallo ed il flusso centrale sotto pressione realizza poi il taglio mediante un processo di combustione e fusione del metallo.
L’ossitaglio (2) è indicato per tagli di lamiera con spessore superiori a 25 mm
Il Taglio al Plasma, a parità di spessore, consente di:
– ottenere una maggiore qualità di taglio in quanto si ottengono meno bave, meno deformazione ed una riduzione della zona di influenza termica;
– ottenere una maggiore produttività (in alcuni casi fino ad 8 volte superiore a quelli dei sistemi ossitaglio) che si traduce poi in un minor costo/prezzo;
– ottenere una maggior sicurezza in quanto non si utilizza acetilene, un gas altamente esplosivo ed infiammabile;
– tagliare diversi tipi di metalli, come ad esempio l’acciaio inox.
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